LA VIA DEI FRANCESI MARATHON IN MOUNTAIN BIKE DAL 2004 AL 2014


A FINE ARTICOLO TROVERETE IN ALLEGATO I VARI VIDEO DELLA VIA DEI FRANCESI MARATHON

CIRCUITO DELLE REGIONI TROFEO DEI PARCHI NATURALI GARA A CARATTERE NAZIONALE

LA MIA AVVENTURA COME ORGANIZZATORE DELLA GARA ”LA VIA DEI FRANCESI”

Il nome “La via dei francesi” deriva dall’appellativo usato per le vecchie mulattiere che venivano attraversate da carrozze trainate da cavalli, asini, muli e buoi e che, durante le guerre d’indipendenza, erano spesso percorse dalle truppe francesi e lungo le quali si dice sia passato anche il grande eroe Giuseppe Garibaldi.

Già negli anni 90, esattamente nel 1997, cominciavo ad organizzare le prime gare di mountain bike. Le prime cronoscalate si svolsero nel paese di San Pietro Apostolo, con partenza della gara al fiume Amato,conosciuto con il nome (le vote) e taglio del traguardo in piazza, (magazzino) .

Dopo queste prime esperienze, durante le quali vivevo una emozione particolare nell’osservare la gente divertirsi, ripensavo a quanto mi riempiva di gioia vedere i sorrisi da parte di tutti e l’entusiasmo che si creava mentre gli atleti tagliavano il traguardo tra la gente che, nella piazza del paese, viveva un giorno di festa. Iniziai quindi ad accarezzare l’idea di fare qualcosa anche nel mio paese, coinvolgendo anche gli altri paesi del circondario.

Partii nel 1999 organizzando, a Tiriolo, la prima gara di mountain bike – specialità cross country, intuendo che bisognava iniziare con qualche piccola gara, giusto per sondare il terreno, passando poi a gare più importanti. Si trattava di percorsi mai superiori ai 30 km, quindi adatti a tutti; in tal modo non si scoraggiava nessuno, anzi, un numero sempre maggiore di persone erano invogliate a partecipare. Anche realizzando queste piccole ma bellissime manifestazioni diamo vita a un percorso di sviluppo per lo sport e di valorizzazione del territorio, favorendo l’uso della bici su strade, mulattiere o sentieri che portano in posti fantastici del nostro territorio.

Cominciavano così le prime gare di mountain bike in Calabria, naturalmente affiliate alla Federazione Ciclistica Italiana. Ho proseguito per ben tre anni, cioè fino 2001, prima di iniziare a pensare seriamente a come organizzare un grande evento che coinvolgesse più paesi in un’unica gara. Questo per dimostrare ai paesi del Nord Italia che anche noi siamo capaci di realizzare gare di alto livello; ma anche per dare un segnale forte ai nostri concittadini ed alle istituzioni.

Ero consapevole che il cammino sarebbe stato lungo, difficile e molto rischioso. Sembrava un’avventura più grande di me, sia perché ancora in Calabria non si conosceva questo tipo di competizione dura e lunga, basata su resistenza e velocità, sia, soprattutto, perché dovevo contare principalmente sulle mie forze economiche ed organizzative. Quello che mi faceva più paura era proprio la mancanza di risorse economiche, che non sapevo dove trovare; comunque, malgrado tutto, decisi di andare avanti.

Cominciai con il definire il percorso adatto alle esigenze della gara, che da regolamento doveva essere lungo almeno 50 km, principalmente su strade sterrate, con passaggi sull’asfalto non superiori al 20% del circuito, mediamente tecnico e non pericoloso per gli atleti. Lavorare anche per la loro incolumità era uno dei miei obiettivi principali. Dopo alcuni mesi di accurato lavoro, fatto con l’entusiasmo che mi contraddistingue, fui in grado di tracciare il percorso definitivo.

Passai quindi alla ricerca di finanziamenti, da enti pubblici, privati, imprese. Attività per me meno semplice rispetto alla definizione del circuito, ma svolta sempre con la determinazione che mi ha consentito poi di trovare gli sponsor per la manifestazione.

Finalmente, nel 2004, la prima edizione de “La via dei Francesi” poteva partire dalla piazza di Tiriolo. Attraversava 5 comuni (Tiriolo, Gimigliano, San Pietro Apostolo, Cicala e Carlopoli) della Pre – Sila catanzarese e, da subito, entrava a far parte del circuito che ancora oggi si chiama Trofeo dei Parchi Naturali, a cui aderiscono Calabria, Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Lazio e Umbria

Il fatto che fosse parte del circuito dei parchi la rendeva importante e prestigiosa e, di conseguenza, mi incoraggiava a fare sempre meglio. L’emozione di poter ospitare atleti provenienti da altre regioni era grande, come la consapevolezza di contribuire, nel mio piccolo, alla valorizzazione del territorio ed alla generazione di ricadute economiche.

Entrare a far parte del circuito dei Parchi non era stato facile, a causa delle numerose garanzie richieste sia sotto l’aspetto economico che logistico. Avevo anche poca esperienza di gare già organizzate, e tutte a livello locale. Comunque, anche se sapevo di avere delle carenze, feci richiesta al Direttivo. Speravo che la buona volontà e la determinazione di cui disponevo, e che in tutti i modi cercavo di dimostrare, potessero bastare. E in effetti avvenne una specie di miracolo: la riunione del direttivo ebbe esito positivo e la Calabria, con Tiriolo, entrava a far parte del circuito.

Da quel momento mi sentii ancora più motivato, anche perché ci avevo messo la faccia in questa avventura. Iniziai così a lavorare ancora più duramente e, grazie anche all’aiuto di tutti i collaboratori della società Gli Arditi, delle Forze dell’ordine, della Protezione Civile, delle Pro Loco e di tutti quelli che ero riuscito a mobilitare, riuscii ad organizzare la prima Gran Fondo.

Il primo ostacolo da superare, e che superai per mezzo della mia capacità di sapermi destreggiare e di riuscire a coinvolgere le persone, fu il versamento della quota di partecipazione.

Una prova molto più dura da superare fu invece, a soli 15 giorni dalla gara, la scomparsa di mia madre, avvenuta il 19 luglio 2004. Solo la mia fede e la preghiera mi consentirono di trovare la calma e l’equilibrio necessari per andare avanti e proseguire nell’organizzazione dell’evento, che si sarebbe svolto il 3 agosto.

Il premio, però, fu grande: una bellissima giornata di festa per gli atleti e gli accompagnatori che venivano da ogni parte d’Italia e, per i miei concittadini, l’emozione di vivere un evento molto importante, emozione manifestatami personalmente con gli abbracci, le strette di mano ed i complimenti che mi fecero alla fine della gara. Gli applausi furono tanti, non solo da parte delle persone a me più vicine ma anche da parte di chi un pochino mi invidiava; questo mi fece capire che tutto il lavoro fatto era servito a qualcosa e che era valsa la pena fare quella la fatica, anche perché ero riuscito a trasmettere un po’ della mia passione per la bici ai miei concittadini ed a quelli dei paesi limitrofi.

Ancora oggi sono molto orgoglioso di quanto è stato fatto in questi undici anni durante i quali sono stato impegnato sia come organizzatore che come atleta. La competizione è cresciuta e, da tre anni, fa parte di un unico circuito che si chiama all star che comprende nord – centro – sud, ciascuno comprendente dalle 8 alle 10 prove, alla fine delle quali viene disputata una finale in una città del centro Italia. Le maglie vinte in ciascuno dei tre circuiti (verde per il sud, bianco per il centro e rosso per il nord) vengono unite a formare il tricolore. Una bellissima immagine che commuove e, allo stesso tempo, da uno stimolo in più a gareggiare e poter dire “io c’ero e ho dato il massimo”.

Di seguito riporto alcuni articoli in cui Luca Alò, giornalista di MTB – online, commenta la gara “La via dei Francesi”

La Marathon La Via dei Francesi del 20 luglio si presenta

 I preparativi per la gara di domenica 20 luglio sono in corso. Manca giusto una settimana alla Marathon La Via dei Francesi, ma gli organizzatori dell’associazione ciclistica Gli Arditi guidato dal presidente amano fare le cose per bene, curare tutto nei minimi particolari e rendere questa gara un’esperienza bella per tutti tra partecipanti ed accompagnatori che verranno a far visita a Tiriolo (Catanzaro).

Tiriolo offre agli occhi dei visitatori, oltre ad interessanti bellezze naturali, un ricco artigianato tipico, che annovera, tra i suoi prodotti, il famoso “vancale”, (lo scialle che fa parte del costume tradizionale tirolese); c’è inoltre la possibilità di effettuare visite guidate sia all’Antiquarium che al Museo del Costume, nonché di gustare, nei ristoranti del posto, gli appetitosi piatti della cucina locale.

Il responsabile del comitato organizzatore Luigi Bevacqua, sottolinea che “nonostante la fatica el’impegno che questa manifestazione comporta, è un piacere lavorare per chi vuole parteciparvi. Il gruppo organizzativo si sta dando un gran da fare come sempre per ripulire, ripristinare e rendere sicure le strade del tracciato, oltre ad occuparsi dalla logistica e dei vari servizi per gli atleti. Tutto questo con l’entusiasmo di chi sa che il suo lavoro verrà apprezzato dai ciclisti che, come ogni anno, vorranno onorarci della loro presenza”. Il nome “La via dei francesi” è dovuto al fatto che le truppe napoleoniche usavano questo percorso interno alternativo a quella che attualmente è la strada statale.

Si può scegliere tra due percorsi: il marathon di 49 chilometri e quello cross country di 22 chilometri.

 Il percorso marathon ha le seguenti caratteristiche: dislivello complessivo di 1500 metri, ascese da 350 metri a 500 metri,  difficoltà medio-dura,  discesa tecnica scorrevole al 15%,  salita più lunga di 9 chilometri e  pendenza massima al 25%.

 I giovanissimi possono, invece, gareggiare nel percorso breve di 3 chilometri. Inoltre i bambini, dall’età di 7 anni, possono anch’egli partecipare ma accompagnati da guide.

Gli organizzatori hanno stipulato una convenzione con l’Hotel Castagneto: pernottamento con mezza pensione a 35 euro, pranzo o cena a 12 euro oppure pensione completa a 40 euro. Inoltre offre il parcheggio camper, area attrezzata per tenda, servizio doccia, lavaggio bici, tutto custodito, al costo di 5 euro, dando la disponibilità di poter usufruire per oltre 15 giorni delle convenzioni. Per prenotarsi chiamare prima del periodo della gara versando un anticipo (tutte le info al numero  0961/994048, chiedendo di Pepè  Maruca).

commentato dal redattore Luca-Alò

Ad Andrea Delli Noci e Maria Lucia Minervino la Marathon La Via dei Francesi

In 137 si sono presentati ai nastri di partenza della Marathon La Via dei Francesi che si è svolta a Tiriolo (Catanzaro), una delle più longeve del circuito Trofeo dei Parchi Naturali – Protek -Mtbonline.it cui era valevole come sesta prova ed organizzata brillantemente dal gruppo ciclistico GliArditi

Alla presenza del sindaco di Tiriolo Giuseppe Lucente e del delegato allo sport della Regione Calabria ,il dirigente ,architetto Giovanni Pandullo, Il Gruppo Podistico Massa e Cozzile Asd ed il comitato della Festa del Pd esprimono un sentito ringraziamento a tutti coloro che sono intervenuti e che hanno decretato l’ennesimo successo di questa manifestazione: sintesi del presidente Luigi Bevacqua “Siamo contenti di come abbiamo archiviato l’edizione 2014 perché non si era mai vista tanta gente che arrivava al traguardo col sorriso sulle labbra. Da noi il biker deve partire tranquillo e giungere sotto l’arrivo alla stessa maniera ed è questo lo spirito che ha contraddistinto ancora la nostra manifestazione senza dimenticare i bambini, vogliosi di correre e di divertirsi nell’evento promozionale a loro dedicato. Per tutti il percorso era scorrevole, dove ogni 10 chilometri non mancava un ristoro. Tutto ha funzionato alla meraviglia, senza pecche, e la nostra speranza è quella di stimolare e diffondere

Dir. Sp. Luigi bevacqua.


11° Marathon in Mountain Bike, sesta tappa del Trofeo dei Parchi naturali. Tiriolo (CZ) – Domenica 20 Luglio.

Anche quest’anno iniziano i preparativi per la gara. Mancano ancora diversi mesi, ma gli organizzatori amano fare le cose per bene, curare tutto nei minimi particolari e rendere questa gara un’esperienza bella per tutti, partecipanti ed accompagnatori! Come sempre, è l’Associazione ciclistica “Gli Arditi” che si occupa di tutti gli aspetti organizzativi ed il suo presidente onorario, Luigi Bevacqua, sottolinea che “ … nonostante la fatica e l’impegno che questa manifestazione comporta, è un piacere lavorare per chi vorrà parteciparvi. Il gruppo che coordino si darà da fare, come sempre, per ripulire, ripristinare e rendere sicure le strade del tracciato, si occuperà dalla logistica e dei vari servizi per gli atleti. Tutto questo con l’entusiasmo di chi sa che il suo lavoro verrà apprezzato dai ciclisti che, come ogni anno, vorranno onorarci della loro presenza. Ancora una volta, quindi, li ringrazio e li aspetto a braccia aperte!”

Luigi ci tiene inoltre a ricordare che la manifestazione ciclistica onora la memoria di tre persone a lui molto care: “mamma Ninetta” durante il passaggio da San Pietro, la mamma e Marco Pantani durante il passaggio da Tiriolo.

Infine, una curiosità sulla gara. Il nome “La via dei francesi” è dovuto al fatto che le truppe napoleoniche usavano questo percorso interno “alternativo” a quella che attualmente è la strada statale.

Caratteristiche tecniche della gara

Si svolgerà sul tracciato che ormai conosciamo, sempre molto apprezzato dai bikers. Come nelle gare precedenti, si potrà scegliere tra due percorsi: quello “marathon”, di 49 km, e quello “cross country”, di 22 km. Il percorso “marathon” ha le seguenti caratteristiche:

  • dislivello complessivo di 1500 m
  • ascese da 350 m a 500 m
  • difficoltà medio-dura
  • discesa tecnica scorrevole al 15%
  • salita più lunga di 9 km
  • pendenza massima al 25%

I giovanissimi potranno, come di consueto, gareggiare nel percorso breve di tre km. Inoltre i bambini, dall’età di sette anni, avranno la possibilità di partecipare accompagnati da guide.

Aspetti logistici

I partecipanti avranno la possibilità di alloggiare presso l’Hotel “Il castagneto” al costo ridotto previsto dalla convenzione – di cui potranno usufruire sia nei 15 giorni che precedono la gara che nei 15 giorni successivi. Si consiglia di prenotarsi almeno 25 giorni prima, versando un anticipo.

Ai bikers che volessero provare il percorso tra venerdì e sabato sarà messa a disposizione una guida, facendo richiesta all’organizzazione qualche giorno prima.

A fine gara è previsto come di consueto il buffet, composta da: primo piatto (il piatto tipico Penne all’arrabbiata), secondo e contorno.

Ricordiamo infine sia agli sportivi che ai loro accompagnatori che Tiriolo offre, oltre ad interessanti bellezze naturali, un ricco artigianato tipico, che annovera, tra i suoi prodotti, il famoso “vancale”, (lo scialle che fa parte del costume tradizionale tirolese); c’è inoltre la possibilità di effettuare visite guidate sia all’Antiquarium che al Museo del Costume, nonché di gustare, nei ristoranti del posto, gli appetitosi piatti della cucina locale. Vi invitiamo, per ulteriori spunti ed approfondimenti, a consultare i numerosi siti su Tiriolo presenti in rete.

LA STORIA DI TIRIOLO ”IN SINTESI”

Tiriolo e un piccolo paese posto a dominio della parte più stretta dell’ istimo calabrese che guarda ad ovest al mar tirreno ed a est allo ionio sulle origini della denominazione del paese ,gli storici non hanno raggiunto ancora certezze. Una delle tesi reputata più attendibile e quella menzionata nella tavola di bronzo del Senatus Consultum de Bacchanalibus che potrebbe riportarci a Teura ipotetica città della Brettia .l’alto monte che sovrasta il paese è un territorio unico ancora intatto che conserva un habitat naturalistico interessante ricco di piante con una fauna ed evi fauna presente nel suo ambiente variegata e singolare degna di misure adeguate per la conservazione con l’ istituzione di un isola protetta . gli animali che vi si possono incontrare sono diversi , dallo scoiattolo nero alle volpi , donnole ,tassi e faine ,diversi uccelli rapaci tra cui spicca il falco pellegrino nidificante sugli strapiombi di suvarico , mentre tra le rocce della timpa do mele il corvo imperiale con la sua livrea nera lucente la fa da padrone . vi sono poi diverse piante alcune di rimboschimento come pini e cipressi , altre di natura autoctone come carpini , lecci , frassini , per i selvatici , orni , da qui l’ occhio vola in un vastissimo paesaggio ad est del golfo scilletico da punta Stalettì a le Castelle , taverna e la presila , a ovest dalle serre alle isole eolie con il vulcano Stromboli , Lamezia e il massiccio del Reventino .

Sulla cima del monte si vedono tracce di muraglie antiche sparse qua e la ricoperte da rovi e erbacce che ci segnalano la presenza di un centro abitato sicuramente la Tiriolo bizantina come si evince dai resti di una chiesa a tre absidi del settimo e ottavo secolo dopo cristo rinvenuta negli scavi archeologici condotti dalla soprintendenza archeologica della Calabria nel 1992 . vi sono inoltre traccia di occupazione dell’ uomo antico nel periodo neolitico riscontrate in prossimità delle grotte naturali che costellano il territorio della montagna . il periodo storico più rappresentativo e quello riferito ai Bretti 4 3 secolo avanti cristo documentato da importanti e innumerevoli reperti , monete , vasi , elmi , iscrizioni che provano l importanza che questo centro ebbe in quel periodo . il paese arroccato sulla cima ed alle pendici della collina ,protetto dal monte,si dipana in rioni e viuzze che si stringono attorno al castello feudale oggi un rudere abbandonato , interessanti sono alcuni palazzi settecenteschi come quello di schettini che conserva alcuni balconi spagnoleschi in ferro battuto e la cappelletta all’ interno delle camere nobili della casa, il palazzo donati che conserva anche esso balconi settecenteschi e all’ interno un altare in vetrina di indubbio interesse storico e artistico , palazzo alemanni posto in piazza Italia con sobria facciata di ispirazione neo classica corte con scalone monumentale , fontanina di ispirazione barocca in marmo verde e rosa di Gimigliano , palazzo de filippis casa natale del filosofo storico e matematico Vincenzo de Filippis ministro e martire della sfortunata repubblica partenopea .il pese e poi bagnato dai fiumi amato e corace lungo i corsi dei quali si trovano svariati ruderi di fabbriche per la spremitura delle olive e di mulini .lungo le rive di questi fiumi si possono fare bellissime passeggiate tra il verde degli ontani e le fresche e pure acque di sorgenti perenni che defluiscono nell’ alveo dei fiumi. infine troviamo come naturale prosecuzione del monte Tiriolo ,monte Farinella oasi di pace tra pini ed abeti lussureggianti dove tra strade sterrate e sentieri percorribili a piedi o in mountain bike si può gustare il silenzio ,la pace e la natura. Tiriolo li 05/08/2013

ARTICOLO

A Tiriolo (CZ) si avvicina l’appuntamento con la Marathon La Via dei Francesi

Di MARCO CESTE , GIOVEDÌ 17 LUGLIO 2014

Tiriolo

Comincia a scaldarsi l’atmosfera presso la sede sociale degli Arditi-Mtb a Tiriolo (Catanzaro), per l’avvicinarsi della Marathon La Via dei Francesi, manifestazione di mountain bike sotto l’egida della Federciclismo Calabria in programma domenica 20 luglio con il percorso marathon di 50 chilometri e quello cross country di 22 chilometri.
Il comitato organizzatore, presieduto da Luigi Bevacqua, sta formalizzando tutte le richieste di iscrizione (ad oggi circa 150) da parte delle società interessate a prender parte all’evento giunto all’undicesima edizione e che ha una storia di pari passo a quella della nascita del Trofeo dei Parchi Naturali.
“Ringraziamo quanti, a nome dell’organizzazione, stanno lavorando per offrire ai partecipanti e ai loro accompagnatori la possibilità di trascorrere una piacevole domenica all’ombra della Sila – dichiara Luigi Bevacqua -. È un fiore all’occhiello del quale essere orgogliosi. La nostra corsa nasce dal coinvolgimento di tanti amici bikers del Pollino e dei responsabili del circuito dei Parchi per riuscire a portare quanta più gente possibile a far conoscere i boschi e le montagne del Sud sullo stile delle gare del Nord Italia”.  
Sul feeling tra Tiriolo e le due ruote, lo stesso Bevacqua afferma che il legame è nato dalle organizzazioni di manifestazioni cross country invogliando le società a partecipare e a coinvolgere tante persone che non conoscevano il settore, portando a una crescita graduale nel tempo sia nella quantità che nella qualità. 
Un altro punto di forza della società Gli Arditi, è la grande attenzione che riserva verso la crescita delle nuove leve del pedale con una scuola di mountain bike, la prima in assoluto istituita in Calabria. I ragazzi, praticando questo sport, si sono entusiasmati di tutto quello che hanno imparato frequentando questa scuola, cioè vivere in armonia con la natura in sella a una mountain bike.
E sulla base di questo obiettivo che gli organizzatori hanno previsto uno spazio per le categorie giovanili parallelamente alla corsa dei grandi con una manifestazione a carattere promozionale per tesserati e non dai 7 ai 12 anni. 
Gli organizzatori hanno stipulato una convenzione con l’Hotel Castagneto: pernottamento con mezza pensione a 35 euro, pranzo o cena a 12 euro oppure pensione completa a 40 euro. Inoltre offre il parcheggio camper, area attrezzata per tenda, servizio doccia,  lavaggio bici ,tutto custodito al costo di  5 euro. Dando la disponibilità di poter usufruire per oltre 15 giorni delle convenzioni . per prenotarsi chiamare prima del periodo della gara versando un anticipo (tutte le info al numero  0961/994048.chiedendo di Pepè  Maruca). 

Marathon La Via dei Francesi, ad Andrea Delli Noci il primo posto

23 luglio 2014, 21:45 Catanzaro Sport

La premiazione

In 120 si sono presentati ai nastri di partenza della Marathon La Via dei Francesi che si è svolta a Tiriolo (Catanzaro), una delle più longeve del circuito Trofeo dei Parchi Naturali-Protek-Mtbonline.it cui era valevole come sesta prova ed organizzata brillantemente dal gruppo ciclistico Gli Arditi Mtb.

Le concomitanti gare nel resto della penisola (su tutte il campionato italiano cross country a Gorizia) non hanno fatto mancare la qualità a questa gara dominata in lungo e in largo da Andrea Delli Noci (Asd Cyclon Store.it, primo tra i master 3), trionfatore del percorso marathon di 38 chilometri con 2’00” di vantaggio su Luigi Ferritto (Frw Oronero, primo tra i master 1) e oltre 7 minuti su Antonio Domenico Macri (Asd Barbarello, primo dei master 4).

“Rientravo da un periodo in cui ho avuto dei problemi alla schiena – ha dichiarato nel post gara Andrea Delli Noci, di Lecce, già vincitore della corsa di Tiriolo nel 2012 e nel 2013, campione regionale FCI pugliese del cross country in carica – alla partenza non ero sicuro della mia forma, ma pedalando ho avuto buone sensazioni. Dopo un avvio tranquillo, ho provato a spingere e sono rimasto solo dopo 10 chilometri nonostante c’era Ferritto alle calcagna”.

Il più diretto avversario, il campano Ferritto, ha concluso la propria gara ponendo come principale obiettivo i quartieri alti della graduatoria generale del circuito dei Parchi Naturali a quattro prove dalla conclusione: “Sono soddisfatto di come è andata la gran fondo e devo dire che questa lunga trasferta in terra calabrese ne è valsa la pena. L’importante era arrivare al traguardo e cercare di guadagnare più punti possibili in chiave classifica assoluta nel Trofeo dei Parchi Naturali. Penso di averne guadagnati abbastanza complice il fatto che c’erano delle assenze importanti”.

La gara femminile è stata vinta da Maria Lucia Minervino (Asd La Cantina, prima delle master donna 1) mentre sul podio sono riuscite a salire anche Paola Marconi (Asd Mtb Casarano, prima delle master donna 2) e Antonella Capone (Asd Cyclon Store.it, seconda tra le master donna 2).

Oltre ai già citati Delli Noci, Ferritto, Macrì, Minervino e Marconi si sono confermati su buoni livelli gli altri leader di categoria nel percorso marathon tra cui l’élite Domenico Cirigliano (Cicloteam Valnoce), l’élite sport Luigi De Franco (Asd Explorers Catanzaro), il master 2 Maurizio Melito (Gli Arditi), il master 5 Girolamo Palmatessa (Team Eurobike Corato), il master 6 over Gino Marcantonio (Cicloamatori Fondi), mentre si sono messi in luce nelle rispettive categorie l’allievo Samuele Paone (Catanzaro del Cuore), l’esordiente Constantin Stelian Tupu (Asd Explorers Catanzaro), l’escursionista Giuseppe Patti (Asd Pianopoli Team Bike), lo juniores Fabio Marasco (Asd Explorers Catanzaro) e il master junior Rocco Schicchitano (Asd Girofalcoinbici) nel percorso di 23 chilometri.

Alla presenza del sindaco di Tiriolo Giuseppe Lucente e del delegato allo sport della Regione Calabria Giovanni Pandullo, Il Gruppo Podistico Massa e Cozzile Asd ed il comitato della Festa del Pd esprimono un sentito ringraziamento a tutti coloro che sono intervenuti e che hanno decretato l’ennesimo successo di questa manifestazione: “Siamo contenti di come abbiamo archiviato l’edizione 2014 perché non si era mai vista tanta gente che arrivava al traguardo col sorriso sulle labbra.

Da noi il biker deve partire tranquillo e giungere sotto l’arrivo alla stessa maniera ed è questo lo spirito che ha contraddistinto ancora la nostra manifestazione senza dimenticare i bambini, vogliosi di correre e di divertirsi nell’evento promozionale a loro dedicato. Per tutti il percorso era scorrevole, dove ogni 10 chilometri non mancava un ristoro. Tutto ha funzionato alla meraviglia, senza pecche, e la nostra speranza è quella di stimolare e diffondere tanti passaparola per le future edizioni”.





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